Reminiscenze alla Callisto e alla Mogwai dominano le sonorità di questo “Babylon”, seconda creatura del progetto Nut, duo pisano composto da Matteo D’Ignazi e Matteo Sciocchetto, che hanno composto l’intero album. Le ampiezze sonore però si dilatano ulteriormente uscendo dai canoni del post-rock più tipico, ma si sentono anche eco di cantautori come Jeff Buckley in certi interventi (come in “The Return”), e di band più vicine al panorama prog come Porcupine Tree e Riverside (come in “Chameleon”), gli ultimi Karnivool (“Whisper”) o A Perfect Circle (“Daimon”). Gli arpeggi in chiave post-rock à là God Is An Astronaut però la fanno da padrone e – pur non essendo l’innovazione fondamentale – riescono a trasmettere una sensazione piacevole ed eterea, dilatata e ariosa, complici dei suoni adatti in fase di registrazione; stessa cosa non si può dire delle parti in distorto che non rendono appieno quella che sembra essere l’intenzione di break e di aumento d’intensità che alcuni brani necessiterebbero per fare il salto di qualità (“Chamaleon”). Paradossalmente il disco è molto più evocativo e piacevole quando rimane nelle parti più intime ed evocative, mentre stenta a decollare là dove invece ne si sente il bisogno. “Babylon” è un lavoro poetico, sentito, significativo, e proprio grazie a questo suo essere fluttuante ed evocativo che esso necessiterebbe anche di quella forza sonora e di espressione che farebbe guadagnare l’intensità necessaria per permettere alla dea Nut di spiccare il volo, ingoiare il sole e partorirlo il mattino successivo. L’amatorialità che talvolta sembra permeare tra le righe è una cosa positiva quando il lavoro sembra essere vero ed onesto, ma questo è un disco molto ambizioso ed una musica che pretende di essere di alti livelli, e ad assoluta ragione. Le premesse ci sono tutte e la classe dimostrata negli arrangiamenti è di una finissima fattura. “Babylon” rimane un buon disco in potenza, ma avrebbe potuto essere ancora di più. Ancora più deciso e definitivo. Avrebbe potuto diventare una piccola gemma in terra italiana in anno domini 2014. Il fascino di Babilonia…